Fin dal 1959, Barbie ispira le bambine ad essere tutto ciò che desiderano: astronauta, scienziata, principessa o veterinaria, l’importante è essere libere di scegliere. Attraverso il semplice gioco, infatti, Barbie trasmette valori di immaginazione, libera espressione e curiosità, e incoraggia i più piccoli a inseguire i propri sogni.
Diventa subito un’icona del femminismo e del girl power, in quanto la Mattel (la casa produttrice) ha sempre fatto di tutto perché Barbie incarnasse l’immagine di una donna emancipata, indipendente e lavoratrice. Voleva dare alle bambine la possibilità di giocare con una bambola che permettesse loro di immaginarsi da adulte e proiettarsi in storie che non dovevano essere per forza legate al ruolo della donna in ambito familiare.
Barbie ha sempre lavorato per guadagnarsi da vivere: è stata babysitter, fotomodella, hostess, imprenditrice, pilota, medico e rock star. Si è anche arruolata nell’Aeronautica, è stata ufficiale nella Marina e capitano nell’esercito.
La sua forza sta nello stare sempre al passo con le rivoluzioni sociali: il giocattolo deve, infatti, abbattere ogni tipo di pregiudizio. È la prima bambola ad avere un’amica nera, Francie, che aiuta ad accompagnare le bambine nel nuovo millennio, rappresentato da globalizzazione e diversità.
Nel 2018, in occasione della Festa della Donna, la Mattel crea anche una campagna promozionale dove la figura femminile è protagonista: Sheroes (she+heroes). Vengono creati dei nuovi modelli di Barbie, ispirati ai diversi ruoli che la donna contemporanea può assumere, oppure a personaggi del passato che hanno ricoperto un ruolo importante nell’emancipazione femminile. Le donne ritratte provengono da contesti e settori diversi e rompono gli schemi diventando una fonte di ispirazione per la prossima generazione di ragazze. Barbie apre quindi un dialogo sull’importanza dei modelli positivi da cui trarre ispirazione, e celebra donne che hanno superato determinati confini e sono andate oltre nei loro rispettivi settori.
Attraverso Barbie ricordiamo, dunque, alcune figure femminili che hanno contribuito a comunicare nuovi valori e modelli per la società:
FRIDA KAHLO

(Fonte: Artribune)
La più simbolica è Frida Kahlo, pittrice messicana che riuscì a far coincidere la sua passione per l’arte con la sua professione. Barbie assume le sue sembianze e trasmette un messaggio di grande importanza: gli ostacoli esistono solo quando non ci si impegna per superarli. Lo scopo della campagna è far capire alle donne di domani che immaginare di poter essere tutto ciò che desiderano è solo l’inizio: ciò che fa la differenza è riuscirci davvero.
KATHERINE JOHNSON

(Fonte: Il Manifesto)
Matematica, informatica e fisica statunitense. Contribuì alla scienza dell’aeronautica e ai programmi spaziali della NASA, oltre che ad infrangere le barriere raziali e di genere, creando un team di lavoro di sole donne. Calcolava le traiettorie delle orbite, e i percorsi di ritorno di emergenza per molti voli, oltre ad organizzare le prime missioni NASA, le traiettorie di inserzione lunare e la progettazione della missione su Marte. Il suo contributo è stato essenziale per l’evolversi della fisica spaziale.
ASHLEY GRAHAM

(Fonte: Stile.it)
È una modella curvy americana, diventata una delle più famose nell’industria della moda. È stata una delle prime donne a rompere gli stereotipi sui canoni fisici in passerella. Si è affermata grazie alla fiducia in se stessa e alla sicurezza verso le sue forme, ed è diventata ambasciatrice del movimento “The Real Beauty”, che celebra la body confidence. Ha conquistato le copertine delle più celebri riviste di moda e sfilato per i principali marchi, dimostrando che i limiti sono solo quelli che ci autoimponiamo.
SARA GAMA

(Fonte: Quotidiano Piemontese)
Ha contribuito ad abbattere le barriere della società di cui lo sport a volte è specchio: è Capitano della Nazionale Italiana Femminile e Presidente della Commissione per lo sviluppo della figura femminile nel calcio.
Per ogni bambola venduta, Mattel dona un dollaro all’iniziativa Dream Gap Gender, creata per fare in modo che le ragazze abbiano pari opportunità dei ragazzi.