C’è chi sostiene il suo utilizzo e chi invece la esclude categoricamente dalla lingua italiana. Una cosa però è certa: la schwa e il suo utilizzo nel linguaggio parlato e scritto, tornano peridiocamente al centro del dibattito pubblico.
Il caso dell’utilizzo della schwa alla maturità
L’attenzione alla neutralità di genere e all’inclusività in azienda e non, attraverso un nuovo utilizzo della lingua italiana, è emersa negli ultimi decenni, parallelamente a una maggiore consapevolezza delle questioni di genere e all’evoluzione delle discussioni sull’uguaglianza di genere nella società.
Nelle ultime ore tuttavia, a riportare alla ribalta la questione dell’utilizzo della schwa per garantire maggiore inclusività, è stato uno studente alle prese con gli esami di maturità. Il gesto di sfida dello studente romano non è passato inosservato: il ragazzo ha scelto di utilizzare la schwa nel tema d’italiano (prima prova), con l’obiettivo di dimostrare che l’utilizzo di un linguaggio più inclusivo è a tutti gli effetti possibile. Così, affrontando con coraggio il rischio di un voto negativo, lo studente ha sfidato il sistema scolastico e la società, portando a termine il suo compito nel rispetto dell’inclusività.
L’utilizzo della schwa in una società sempre più variegata
Chi, nel dibattito pubblico, sostiene l’adozione della schwa nella lingua italiana, ritiene che si tratterebbe di una soluzione che permette di rimanere al passo con i tempi, apportando numerosi vantaggi alla società:
Inclusività di genere: L’utilizzo della schwa viene considerato da alcuni come un modo per superare la tradizionale dicotomia di genere nella lingua italiana, consentendo una forma di rappresentazione più neutrale e inclusiva.
Rappresentazione di identità non binarie: L’adozione della schwa è considerata un modo per rispettare e riconoscere le identità non binarie o fluide di genere. Consentire l’uso della schwa può fornire una forma di linguaggio che riflette meglio la diversità e l’autodeterminazione delle persone che non si identificano strettamente come maschi o femmine.
Neutralità linguistica: L’utilizzo della schwa può essere considerato un modo per promuovere una maggiore neutralità linguistica, riducendo l’attribuzione implicita di genere associata a molti sostantivi e aggettivi nella lingua italiana. Questo potrebbe contribuire a evitare stereotipi di genere e promuovere un uso più inclusivo della lingua.
L’aggiornamento della lingua italiana è all’ordine del giorno
Nel corso del XX secolo e oltre, l’italiano ha continuato a evolversi in risposta ai cambiamenti sociali, tecnologici e culturali. Sono state adottate nuove parole e concetti, specialmente nell’era digitale e nel campo delle scienze. Inoltre, ci sono state influenze dall’inglese e da altre lingue straniere, che hanno portato all’adozione di nuovi prestiti e neologismi. Per fare qualche esempio, vediamo alcune delle principali parole introdotte nella lingua italiana nell’epoca moderna, in diversi settori:
Tecnologia e informatica: Con l’avvento della tecnologia digitale, sono state adottate parole come “computer”, “internet”, “smartphone“, “tablet”, “email“, “software”
Ambiente e sostenibilità: Con la crescente consapevolezza sull’ambiente e la sostenibilità, sono state introdotte parole come “ecosostenibilità“, “carbon footprint”, “energie rinnovabili”, “riciclaggio”, “sostenibilità ambientale” e “cambiamento climatico“.
Cibo e cucina: L’italiano è rinomato per la sua cucina e sono state adottate nuove parole per descrivere cibi, bevande e tecniche culinarie provenienti da diverse tradizioni culinarie, come “sushi“, “tapas”, “smoothie”, “food truck”, “vegan“, “gluten-free”
Tutti questi esempi, non fanno altro che ricordarci che le lingue riflettono le nuove esigenze che si affermano nella società. Le lingue e le loro evoluzioni, sono dinamiche e possono cambiare nel tempo per adattarsi alle esigenze e alle preferenze delle comunità linguistiche. Pertanto, in futuro potrebbero emergere nuove pratiche o regole linguistiche che promuovono l’inclusività nella lingua italiana, compreso l’uso della schwa o altre modifiche nella pronuncia.
L’utilizzo della schwa ad oggi
L’idea di utilizzare la schwa in modo più consapevole nella lingua italiana, al fine di risultare più inclusivi, non è attualmente una pratica molto diffusa o ufficialmente riconosciuta. L’italiano è una lingua che ha una pronuncia abbastanza regolare e, rispetto ad altre lingue, ha meno variazioni nella pronuncia dei vocali all’interno di una parola. Tuttavia, ci sono differenze regionali e individuali nella pronuncia che possono influenzare l’uso della schwa, rendendone difficile l’adozione in modo standardizzato.
Ci sono state alcune proposte e discussioni per rendere la lingua più gender-neutral e inclusiva, specialmente nell’uso dei sostantivi e degli aggettivi. Questi sforzi si concentrano principalmente sulla scrittura e l’introduzione di forme neutre o inclusive, come l’uso dell’asterisco (*) o del punto (·) per includere entrambi i generi.
Tuttavia, l’adozione di queste forme inclusive nella lingua parlata e nella pronuncia non è ancora generalizzata o standardizzata. L’uso della schwa potrebbe essere una possibile direzione da esplorare, ma richiederebbe un ampio consenso e una consapevolezza diffusa per diventare una pratica consolidata e riconosciuta nella lingua italiana.
Ad oggi tuttavia, la schwa risulta ancora ufficialmente bandita dalla lingua italiana dall’Accademia della Crusca.